/ Maggio 20, 2019

La mostra dei progetti per l’ex Bassettino con gli studenti del Politecnico e i giovani di Rescaldina

Non si trasformano i luoghi se non si trasformano le persone che li vivono. È quello che sta accadendo all’ex Bassettino di Rescaldina e ai ragazzi che lo frequentano grazie a Integration_machine, il progetto messo a punto dal Comune di Rescaldina e realizzato con gli educatori di Azienda So.Le. che, fra le sue azioni, punta a creare spazi di aggregazione e autogestione per i giovani. Su questa azione, partita alla fine del 2017, l’amministrazione comunale ha voluto fare il punto il 9 maggio con una giornata articolata in due momenti: il pomeriggio con la presentazione dei progetti realizzati dagli studenti di Architettura del Politecnico di Milano per il nuovo Bassettino e la sera nell’attiguo auditorium di via Matteotti. Alla presenza del sindaco Michele Cattaneo e degli assessori Enrico Rudoni e Marianna Laino si è avuta la restituzione dell’esperienza di co-progettazione dello spazio che era originariamente parte della Bassetti e successivamente è diventato, con un intervento mai concluso, un “non luogo” pubblico, da diversi anni a questa parte identificato come simbolo di degrado.

È stato Davide Colombo, coordinatore degli educatori di Azienda So.Le a presentare l’azione intrapresa sul luogo coinvolgendo i ragazzi che lo frequentano, a ricordare la diffidenza iniziale dei giovani e la rottura del ghiaccio, una volta che è stata fatta conoscenza, e a ripercorrere le tappe della riqualificazione del luogo; dalla fase “scopa e paletta” alias necessarie pulizie, alla consegna da parte del Comune delle chiavi del bagno, un ambiente che è termometro della civiltà di chi lo frequenta, e agli indispensabili lavori di verniciatura degli ambienti. Ma siccome per immaginare il futuro di un luogo è utile conoscerne il passato, nei mesi scorsi i ragazzi del Bassettino hanno incontrato Anzio Giani, uno degli architetti del progetto originario per l’area. Il progetto fu commissionato dal Comune e messo in cantiere nel 1989. Molto ambizioso e destinato soprattutto ai giovani e ai bambini, il Bassettino avrebbe dovuto contemplare, fra le altre cose, un bar, una sala espositiva e un centro giovanile, ma fu realizzato solo parzialmente perché, dopo la costruzione del primo lotto, scoppiò lo scandalo Tangentopoli e i lavori furono conclusi in modo affrettato.

Nel giugno 2018 sono partiti i lavori per rimuovere e sostituire il materiale ammalorato dagli anni e nell’autunno i ragazzi hanno pensato ad arredare l’ambiente costruendo da sé divanetti e portacenere. Dallo scorso inverno un ulteriore salto di livello: dopo aver creato un ambiente più accogliente arriva il momento di immaginare un futuro per il Bassettino realizzando un progetto che contemperi le aspirazioni dei ragazzi e la fattibilità dei lavori di manutenzione straordinaria necessari. L’idea maturata dai ragazzi in mesi di lavoro e riflessione su questo luogo pubblico si sintetizza in “spazio giovani autogestito”; si tratta di un’aspirazione, certo, non ancora di una realtà, ma che realtà potrà diventare seguendo un percorso fatto di incontri. Decisivo quello con Alessandro Rogora, docente al Politecnico di Tecnologia dell’architettura. Se i giovani di Rescaldina hanno bisogno di qualcuno che traduca le aspirazioni in un progetto, Rogora è alla ricerca di un luogo con persone desiderose di mettersi in gioco in un percorso di co-progettazione. Il professore guarda a momenti alti nella storia dell’architettura, come l’edificazione della cattedrale di Chartres, “non un cantiere, ma una parte di città costruita per costruire i suoi cittadini”, un esempio di self building ante litteram dove si incrociano collaborazione, mutualità e senso di appartenenza. Con i suoi studenti Rogora parla con i ragazzi del Bassettino, capisce da loro che questo luogo di incontro era diventato un problema per Rescaldina. Infine ne raccoglie le istanze che gli studenti trasformano nelle dodici proposte progettuali che sono state affisse ai muri e presentate ai ragazzi. Ipotesi affascinanti, ma al di là da venire; più nell’immediato, fra qualche settimana, sarà realizzata una struttura chiusa, energeticamente autosufficiente, di dodici metri quadrati dove i ragazzi potranno sostare. Parla di cattedrale laica Rogora, richiamando ancora Chartres per il Bassettino; lo fa senza timori di esagerare, perché quello che davvero importa in questo caso è la capacità di costruire con le persone, quindi di costruire le persone. Un lavoro che non avrà mai fine.

Di seguito le aspirazioni formulate dai ragazzi del Bassettino per il futuro di questo spazio

Il nostro progetto per il Bassettino: uno Spazio Giovani Autogestito

Il Bassettino per molti di noi è un rifugio, è come una seconda casa. Siamo liberi di incontrarci, è gratis, è libero, è aperto. Qui ci troviamo bene, non ci sono persone che ci dicono continuamente cosa è giusto e cosa è sbagliato. Fra di noi non ci giudichiamo. E’ importante avere a disposizione uno spazio in cui i giovani possano esprimersi, organizzarsi, divertirsi, stare insieme. E dopo questo primo anno di esperienza in collaborazione con gli educatori abbiamo visto che possiamo fare tante cose nuove e belle, per noi e per gli altri. Possiamo uscire dalla noia che a volte ci prende di trovarci a fare sempre le stesse cose. Insomma, ora abbiamo delle idee nuove, delle aspirazioni più grandi:

Abbiamo l’aspirazione di continuare a tenere questo spazio libero per tutti i giovani (e anche meno giovani) che lo frequentano

Abbiamo l’aspirazione di ristrutturare con la collaborazione del Comune la parte di edificio che usiamo e di ultimarla con un sistema di porte scorrevoli e di riscaldamento

Abbiamo l’aspirazione di diventare uno Spazio Giovani, cioè non solo un luogo di ritrovo, ma anche uno spazio in cui organizzare laboratori, iniziative, eventi.

Abbiamo l’aspirazione che lo Spazio Giovani sia Autogestito, cioè intendiamo darci una forma organizzativa nostra che si  assuma la responsabilità di gestire lo spazio e le sue iniziative, anche con forme di autofinanziamento.

Abbiamo l’aspirazione di parlare delle ingiustizie che colpiscono i giovani e di come affrontarle insieme

Abbiamo l’aspirazione di trovare un sostegno importante al nostro progetto nella nuova amministrazione pubblica e in tutta la popolazione di Rescaldina

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