/ Giugno 1, 2020

Nel corso del ciclo di serate sul tema della separazione e della mediazione familiare organizzato da Azienda So.LE in collaborazione con il Centro di Terapia dell’Adolescenza di Milano, sospeso ad oggi a causa dell’emergenza sanitaria in atto, era prevista una serata specifica sul ruolo dei nonni  nella  famiglia separata.  Nell’attesa di poter riprendere con voi il tema, il Servizio di Mediazione e sostegno alle Separazioni Conflittuali,  vuole  lanciare qualche spunto su cui poter riflettere insieme non appena possibile.

Dalla coppia alla famiglia: gli effetti della separazione

Quando una coppia di genitori si separa, uno dei rischi, spesso sottovalutati, è quello di avere contraccolpi significativi sulla vita di tutti i componenti della famiglia, non solo rispetto ai figli ma anche alla sfera familiare più ampia, nonni compresi. Il problema, spesso, è che il conflitto che scaturisce dalla separazione coniugale è così forte o cronico da diventare stravolgente per tutti.

I nonni, sostegni affettivi, educativi ed economici

Nella nostra società il nonno è divenuto un elemento fondamentale per il supporto ai genitori lavoratori, a volte quasi sostitutivo di funzioni prettamente genitoriali. Il compito di cura dei nonni ha assunto varie sfaccettatura che vanno dal sostegno affettivo a quello educativo e, a volte, anche quello economico. Se si prende in considerazione la famiglia separata, la figura del nonno e le funzioni sopra citate, appaiono ancora più evidenti e necessarie nella maggior parte dei casi. Pensiamo all’importanza dei nonni nel contenimento del conflitto coniugale, ad esempio nell’impedire che questo possa sconfinare in tutte le dimensioni relazionali e affettive dei nipoti. I nonni diventano un aiuto e un’importante risorsa nel limitarne il danno. Come? Permettendo ai minori di avere presso la loro casa uno spazio neutro e protetto, uno spazio per sé e per l’espressione libera del proprio malessere dove loro possono, momentaneamente, divenire una base sicura per i bisogni dei nipoti.

Una grande risorsa per i bambini

Difatti, nel momento della separazione, il genitore potrebbe essere, almeno per una fase, assorbito e sconvolto dai propri stati emotivi che, inevitabilmente, saranno trasmessi anche ai figli, seppur in modo filtrato e protettivo. D’altronde è innegabile che la separazione sia paragonabile a un trauma e che quindi il genitore potrebbe non essere sempre in grado di sintonizzarsi con gli stati emotivi dei suoi bambini poiché concentrato prettamente sui propri. Sentimenti di rabbia, impotenza, fallimento e tristezza potrebbero perciò rendere difficile l’esercizio responsabile della co genitorialità e il nonno, se attrezzato e in grado di rimanere neutrale, può divenire una risorsa fondamentale, per il bambino in primis. Dunque i nonni rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per la tutela del benessere dei nipoti soprattutto in funzione del ruolo riparativo che essi possono assumere. Ciò significa che essi possono rassicurare i nipoti rispetto a paure di abbandono o eventuali sensi di colpa connessi all’evento separativo dei genitori. Il bambino, infatti, soprattutto in assenza di spiegazioni condivise e se immerso in un conflitto che perdura, tende a sentirsi responsabile delle lotte di cui è spettatore e dei continui litigi tra i grandi. Ai nonni spetta il difficile compito della neutralità e di offrire uno spazio ai nipoti per esprimere e iniziare a elaborare sentimenti di impotenza, incertezza e disperazione.

Cosa dice la legge

Il ruolo dei nonni e il diritto alla relazione con i nipoti è stato riconosciuto anche dalla legislazione italiana (art. 317 bis codice civile, novellato nel 2013), che tutela il diritto degli stessi a mantenere rapporti significativi con i nipoti. La legge prevede dei diritti, ma anche dei doveri in relazione al rapporto nonni-nipoti. Per proteggere il suddetto diritto, è stata introdotta la legge n. 54/2006 che ha riformulato l’art. 155 c.c. e introdotto il principio secondo cui anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e i parenti di ciascun ramo genitoriale; riconoscendo così implicitamente l’importanza della figura dei nonni nell’educazione dei nipoti. Successivamente, il 7 febbraio 2014, è entrato in vigore il Decreto Legislativo 28/12/2013 n. 154, che contiene importanti novità in materia di filiazione e rapporto nonni-nipoti. Questa norma tutela dunque il rapporto nonni-nipoti e riconosce agli stessi nonni la possibilità di avviare delle azioni giudiziarie per tutelare questo diritto. Il dlgs 154/2013 introduce l’articolo 317bis cc, che stabilisce che gli ascendenti abbiano diritto a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni e aggiunge che l’ascendente al quale è impedito l’esercizio di tale diritto può ricorrere al giudice del luogo di residenza abituale del minore affinché siano adottati i provvedimenti più idonei nell’esclusivo interesse del minore.

Cosa fa il servizio di mediazione familiare

I nonni, durante gli incontri nella stanza della mediazione familiare di Azienda So.LE, non sono mai mancati, sia quando sono stati citati dai coniugi nei loro discorsi, sia quando sono stati fisicamente presenti, proprio dietro richiesta dei coniugi stessi che riconoscevano nella figura del proprio parente una possibile risorsa momentanea per aumentare il livello di collaborazione e comunicazione tra le figure genitoriali e, parallelamente, come ulteriore punto di riferimento affettivo per i minori coinvolti nel conflitto. Il servizio di mediazione ha anche registrato casi in cui i nonni non hanno gestito in modo consapevole i sentimenti di rivalsa, sofferenza e rabbia dei figli coinvolti nella separazione, lasciandosi trascinare nella logica di “torto o ragione” che il processo separativo a volte impone. Purtroppo, in questi casi, i bambini coinvolti non riescono a trovare una risorsa nemmeno nella figura del nonno, che rischia, piuttosto, di alimentare il conflitto e perdere di vista le priorità del minore coinvolto, ossia il libero accesso a entrambi i genitori, sia esso affettivo sia concreto, e la necessità di una figura affettivamente significativa che lo possa sostenere in questo momento di difficoltà.

Come aiutare i nonni

Ai nonni perciò vengono spesso rivolte richieste molto ardue e impegnative, emotivamente difficili. L’invito è di richiedere aiuto, anche con una semplice consulenza telefonica, a uno specialista nei momenti di difficoltà oppure a una rete di nonni nella stessa situazione. Il servizio sta difatti promuovendo l’idea di creare, per i nonni coinvolti nelle separazioni, degli spazi dedicati di confronto e di mutuo aiuto; spazi guidati da un mediatore esperto con l’intento di creare connessioni di prossimità e reciprocità. Un aiuto, insomma, anche per chi aiuta.

PER INFO: SERVIZIO DI MEDIAZIONE FAMILIARE E SOSTEGNO ALLE SEPARAZIONI CONFLITTUALI DI LEGANANO – VIA XXSETTEMBRE, 30 –LEGNANO- TEL 0331 1816369 MAIL MEDIAZIONE@ASCSOLE.IT.

L’Equipe del Servizio  Mediazione

Share this Post