Ha riaperto i battenti oggi il Centro socio educativo (CSE) diurno di Canegrate per disabili, “La Città del sole”, struttura di proprietà comunale gestita dal luglio 2019 da Azienda So.LE. I 26 utenti della struttura, scaglionati per gli ingressi e le uscite a intervalli di 15 minuti e distribuiti, la mattina e il pomeriggio, in gruppi di 3-4 persone, tornano dunque all’attività in presenza dopo la chiusura per l’emergenza covid del 24 febbraio scorso. Lo fanno in sicurezza, dopo essere stati sottoposti in questi giorni all’esame sierologico, e sottoponendosi ogni giorno all’ingresso alla misurazione della temperatura e all’igienizzazione delle mani prima di essere accompagnati dagli educatori nelle aule. Il servizio sarà gestito con queste modalità per il prossimo mese, in attesa di indicazioni. Allo stesso esame sierologico sono stati sottoposte tutte le persone che entrano nella struttura: il supervisore, nonché referente dell’area pedagogica di Azienda So.LE Sofia Carbonero, la coordinatrice pedagogica Silvia Palchetti e tutti gli operatori del CSE.
«Il nostro obiettivo era la riapertura della struttura in condizioni di sicurezza, anche se per sole tre ore al giorno –spiega l’assessore ai Servizi sociali Franca Meraviglia– vista l’importanza che rivestono attività in presenza e socializzazione per i ragazzi della “Città del sole”. Per questo, una volta studiate le linee guida ministeriali ed elaborato il piano operativo lo abbiamo condiviso passo passo con i familiari degli utenti, incontrati a luglio nell’aula consiliare del municipio. Un fatto positivo dei mesi di chiusura che ci lasciamo alle spalle è che con l’attività a distanza i ragazzi non hanno mai perso il rapporto fra loro e con i loro educatori».
Se infatti il CSE di Canegrate ha riaperto oggi all’utenza, l’attività con i disabili non è mai cessata. All’inizio di marzo, infatti, una settimana dopo la chiusura della struttura, l’equipe di Azienda So.LE ha provveduto ad attivare i contatti da remoto con gli utenti, nelle modalità della chat, delle video telefonate e dei videomessaggi quotidiani, per garantire la continuità della relazione educativa a sostegno non soltanto dell’utenza ma anche delle famiglie.
«Sono state fornite indicazioni di carattere pratico per occupare al meglio il tempo nelle giornate del lockdown –ricorda Palchetti– oltre a garantire il sostegno relazionale necessario in quella condizione così particolare. Con la ripresa dell’attività in presenza, però, non vogliamo cancellare quello che è accaduto, anzi. Vogliamo che gli utenti provino a dare un senso all’esperienza vissuta ripercorrendo i lavori fatti nei mesi scorsi a casa. Sarà un’attività “ponte”, che collegherà idealmente il periodo anteriore allo scoppio della pandemia, il lockdown e il presente. Naturalmente riprenderemo anche attività più complesse o impossibili da realizzare a distanza, come lo yoga e le uscite».